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Room 1 – Salon. Photos by Matteo De Fina

Il mercato dell’arte in Italia: Ettore Spalletti

Room 1 – Salon. Photos by Matteo De Fina
Room 1 – Salon. Photos by Matteo De Fina
 
PESCARA, Italia – “Il colore, come si sposta, occupa lo spazio e noi entriamo. Non v’è più la cornice che delimitava lo spazio. Togliendola, il colore assume lo spazio e invade lo spazio. E quando questa cosa riesce, è miracolosa”.

Con queste parole l’artista italiano Ettore Spalletti, nato nel 1940 a Cappelle sul Tavo in provincia di Pescara, dove ancora vive e lavora, riassume il processo che si innesca di fronte alle sue opere: tele e sculture monocrome sospese tra pittura e scultura, geometria minimalista e classicità rinascimentale.

Da metà degli anni 70, Spalletti ha sviluppato un linguaggio originale fatto di colore e luce. “Indubbiamente lo strumento principale dell’opera di Spalletti è la pittura” spiega la gallerista Benedetta Spalletti della galleria Vistamare di Pescara, figlia di Federica Coen, gallerista e collezionista scomparsa nel 2014 che è stata motore fondamentale dell’arte contemporanea a Pescara, e del fratello dell’artista Vittoriano Spalletti. “Nel suo lavoro essa si traduce in un uso personalissimo dell’impasto di colore realizzato con una sovrapposizione di più strati a intervalli regolari che viene successivamente abrasa. In questa fase i pigmenti si rompono e viene fuori il colore. La luce e lo spazio sono elementi fondamentali. Tutte le mattine, Spalletti entrando in studio prova un senso di meraviglia nel guardare le proprie opere che appaiono sempre diverse rispetto al giorno prima. Questa è, in sintesi, la storia del suo lavoro”.

I tempi di lavorazione dell’artista sono molto lunghi: il colore viene steso una volta al giorno per dieci giorni e anche i tempi di essiccazione sono molto importanti perché sono quelli che danno la trama finale del lavoro. Lo stesso lavoro viene osservato dall’artista per diversi mesi con diverse luci. Alla fine i pigmenti vengono sparsi sulla superficie e solo allora si vede l’esito del processo.

Testa, la bella addormentata, 1983,
impasto di colore su tavola.

I colori che maggiormente hanno caratterizzato il suo lavoro sono l’azzurro e il rosa, colori che lui definisce non di superficie ma atmosferici, che emanano la loro aurea su ciò che sta intorno e avvolgono lo spettatore. “Se fai una passeggiata in una giornata di sole ti senti immerso nell’azzurro” ha spiegato Spalletti in un’intervista alla RAI riferendosi all’azzurro del cielo ma anche del Mar Adriatico che si confonde con il cielo all’orizzonte, “mentre il rosa lo uso come il colore dell’incarnato che non ha una sua fissità ma dipende dall’umore; in qualche momento il rosato diventa livido. Il grigio è un colore che uso spesso perché, almeno per me, è il colore dell’accoglienza, cioè che accoglie meglio tutti gli altri colori. Il bianco è il colore della luce: i suoi pigmenti si muovono all’interno della stanza in modo libero; ti obbliga al silenzio”.

Ma, sì, rosa e oro, 2013, 
impasto di colore su tavola, foglia oro e Impasto di colore rosa, tuttotondo, 2010,
 impasto di colore e contè su tavola.

Dal punto di vista di mercato, negli ultimi anni le quotazioni dell’artista sono cresciute costantemente anche in seguito a numerose mostre in prestigiosi musei a livello nazionale ed internazionale. L’anno scorso, per esempio, tre musei italiani come il Madre di Napoli, il MAXXI di Roma e la GAM di Torino gli hanno dedicato la più completa retrospettiva mai realizzata. In passato ha esposto alla Biennale di Venezia nel 1982, nel 1993, nel 1995 e nel 1997, anno in cui ha rappresentato l’Italia, e a Documenta a Kassel nel 1982 e nel 1992. Sue mostre personali sono state organizzate, inoltre, in musei quali il Museum Folkwang di Essen (1982), il De Appel di Amsterdam, il Kunstverein di Monaco e il Portikus a Francoforte (1989), il Musée d’Art Moderne de la Ville di Parigi (1991), il Solomon R. Guggenheim Museum di New York (1993) e il MUHKA di Anversa (1995).

Il suo price range va dai 30.000 ai 400.000 euro, ma secondo Benedetta Spalletti c’è ancora un ampio margine di crescita e di scoperta. “La pittura è da sempre la sua tecnica più riconosciuta e caratterizzante, in particolare i colori che da sempre utilizza e predilige quali l’azzurro, il rosa e il bianco” spiega Spalletti, e aggiunge: “Oltre a essere ricercato moltissimo in Italia, molte richieste giungono da Regno Unito, Belgio, Francia e USA”.

Vistamare rappresenta il suo lavoro di Ettore Spalletti dal 2001. Altre gallerie sono Lia Rumma a Napoli e Milano, Studio La Città a Verona, Galerie Lelong a Parigi ed Helga de Alvear a Madrid.

Attualmente le sue opere sono in mostra a Palazzo Cini a Venezia (fino al 23 agosto). Si tratta di un progetto espositivo realizzato dall’artista stesso in occasione dell’apertura del secondo piano del palazzo, casa-museo un tempo dimora del grande collezionista Vittorio Cini che conserva capolavori della pittura rinascimentale toscana e ferrarese.